A Supersano nel cuore del salento c’è un progetto nato nel 2020 da un’idea di Floriana Antonazzo e Andrea Negro. Floriana si è sempre occupata dell’azienda vitivinicola di famiglia, Andrea invece è un ristoratore e semplice appassionato del mondo del vino. Una coppia che ha deciso di intraprendere un viaggio tra i vitigni e la produzione di due vini prodotti intermente da uve negroamaro. Motivati dall’amore verso la nostra terra, e le sue risorse, si sono concentrati solo sul vitigno che più rappresenta il Salento. Non i classici vini ma un viaggio nella maniera artigianale di produrre uscendo dai classici canoni di produzione facendolo in maniera artigianale proiettandosi nel presente ma con uno sguarda al passato.
Interventi minimi in cantina, uva sana da vigne di 40-50 anni ad alberello proveniente da Guagnano una delle terre vocate del Negroamaro. Semplicità nella lavorazione con fermentazioni spontanee e bottiglie numerate a mano per una produzione che non superano le tremila e cinquecento bottiglie l’anno vinificazione a lacrima, il metodo ancestrale e l’anfora di terracotta queste sono le tre identità di Floriana ed Andrea.
“La nostra idea è quella di raccontare il negroamaro in maniera sincera e totalmente territoriale – ci raccontano – senza andare a “mascherare” la sua identità̀. Accogliendo “tempi lenti” per fare un prodotto di qualità. Abbiamo scelto l’anfora di terracotta per fare il nostro rosso 9 Ottobre. L’anfora ci permette di sperimentare con lunghe macerazioni. Per la seconda etichetta abbiamo scelto il metodo ancestrale perché́ ci permetteva anche in questo caso di sperimentare e di fare un vino frizzante in maniera del tutto naturale.”
Tanta ricerca e studio dietro a Floriana ed Andrea infatti la terracotta è un materiale traspirante che permette un’evoluzione naturale del vino e del suo tannino e non altera le sue caratteristiche perché́ non cede aromi al vino al contrario dell’affinamento in barrique o legno. Il Metodo Ancestrale invece è un antico processo di fermentazione utilizzato dai nostri avi per produrre vini frizzanti e spumanti, quando la natura era sovrana nel determinare il ritmo della fermentazione, prima dell’avvento delle moderne tecnologie.
Vini puliti, equilibrati che raccontano il territorio. Hanno da poco impiantato il loro primo vigneto sono attenti ai metodi utilizzati non invasivi né in vigna né in cantina. Non amano le classificazioni hanno deciso di fare prodotti non convenzionali non sono un’azienda di vini naturali ma ne condividono molte scelte applicandole alle loro lavorazioni.