di Giuliano Sabato – Marc Augè definisce nonluoghi tutti quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari, reazionari, storici. Spazi in cui milioni di individualità si incrociano senza entrare in relazione, sospinti o dal desiderio frenetico di consumare o di accelerare le operazioni.
I nonluoghi sono incentrati solamente sul presente e sono altamente rappresentativi della nostra epoca che è caratterizzata dalla precarietà assoluta, dalla provvisorietà, dal transito e dal passaggio e da un individualismo solitario. Le persone transitano nei nonluoghi ma nessuno vi abita.
Ma RacaleCam ha deciso, invece, di abitare un nonluogo. Renderlo un “luogo” fatto di relazioni e storia, identità e desiderio. Una realtà che si riappropria di uno spazio ricostruendo legami. Una realtà tutta nuova che scriverà pagine di storia. Ecco il nonluogo che diventa luogo.
Il Padre che racconta al Figlio. Ricordi e relazioni. “Quando andavo a scuola io il passaggio a livello non era automatico. Il capostazione usava questo strumento per alzare il passaggio a livello. Il primo per quello in fondo, il secondo per questo qui”. La sfida più bella è mettere tutto questo in fotografia e rendere luogo un nonluogo. La nostra sfida è quella di rendere il nonluogo luogo. “E poi non c’era il treno che c’è ora. La littorina passava.”
Foto di Giuliano Sabato