In Guerre Stellari c’è quella scena in cui il maestro Yoda dice “fare o non fare. Non c’è provare”. Ci siamo affidati proprio al verbo “fare” quando nello scorso gennaio, dopo la consegna delle chiavi della vecchia casa del capostazione da parte del comune di Racale, abbiamo iniziato a vivere al 1^ piano della vecchia stazione FSE di Racale.
A febbraio è iniziata ufficialmente la fase di realizzazione del progetto “Binario2”, vincitore della misura della Regione Puglia “Luoghi Comuni – diamo spazio ai giovani”. Tutto è nato quando all’interno di RacaleCam si è pensato di abbracciare una sfida. Non quella di trovare una sede fisica all’associazione, ma mettere in piedi un progetto di innovazione sociale: valorizzare un vecchio immobile in disuso ed essere parte attiva di un pezzo di rigenerazione urbana del nostro territorio. L’idea è quella di far fiorire a Racale la cultura dei laboratori urbani, esperienza che la Comunità cittadina non ha conosciuto.
Abbiamo immaginato questo immobile, che non era un luogo pubblico, come base per la nascita di un hub di opportunità a Sud: l’obiettivo è quello di voler dare una casa ai giovani talenti emergenti, dove possano esprimere le loro potenzialità creative. Oggi siamo a un anno dall’avvio del progetto che ha una durata complessiva di ventiquattro mesi, con il finanziamento regionale per i primi diciotto. Luoghi Comuni è una misura caratterizzata da due aspetti molto importanti: la concretizzazione del principio di sussidiarietà sancito dall’art.118 della Costituzione con l’utilizzo della co-progettazione e il protagonismo dei giovani attraverso le Organizzazioni del Terzo Settore.
Il progetto di RacaleCam è il risultato di un accordo di collaborazione tra l’organizzazione, la Regione Puglia e Comune di Racale, dopo un processo di co-progettazione. La sfida in corso non è solo dell’APS, ma di una cittadinanza attiva che, riappropriandosi di uno spazio pubblico, ricostruisca dei legami di comunità, sviluppi un senso di appartenenza, al fine di concorrere con le istituzioni a migliorare la coesione sociale. In un’epoca in cui da anni in tutta Italia nascono spontaneamente gruppi di cittadini, comitati e associazioni che con nuove forme hanno cura dei beni comuni, allora, perché non immaginare di farlo anche da noi? Si parla di amministrazione condivisa e di patti di collaborazione. Tutte forme innovative che vanno oltre ai meccanismi di governo tradizionale e che ridanno protagonismo alle comunità.
Abbiamo scelto di non fare un’inaugurazione tradizionale, la casa delle comunità creative non è concepita come un’opera materiale, nulla rimarrà come prima. Il nostro modello di riferimento è quello dell’amministrazione condivisa dei beni comuni, nessuna cerimonia con il taglio del nastro: qui la Comunità è chiamata a sporcarsi le mani. È chi abita lo spazio a progettarne le funzionalità attraverso un approccio partecipativo. Binario2 non è un progetto di spazio ma uno spazio di progetto.
Numerose sono le attività in corso all’interno: dalla neonata Radio Binario2, allo spazio di coworking, passando per la sala polifunzionale adatta per le riunioni e i piccoli eventi. C’è una sala prove con gli strumenti musicali, nella quale tutti i giovani under-35 possono venire a esercitarsi gratuitamente con la propria band. È nato il laboratorio di formazione permanente Binario2-Lab con uno spettro che spazia in tre macro-ambiti: radio, giornalismo & informazione, e marketing; dizione, teatro e arti sceniche; audio-visivo con videomaking e fotografia.
Nei prossimi mesi ci sarà un’importante tappa del viaggio: rendere Binario2 un catalizzatore per lo sviluppo del territorio. Un laboratorio di progettazione che costituisca un nodo strategico di un network, in cui studenti e giovani professionisti possano imparare a intercettare le risorse della nuova programmazione europea e del PNRR. Siamo convinti che se facciamo nascere un collettore di esperienze, idee, persone e progetti, si potrà generare una spinta propulsiva che può rendere una micro-area del Mezzogiorno un luogo fertile, pronto a generare nuove visioni, e a ridare un futuro con una vista da Sud ai giovani.
Foto di Giuliano Sabato