Si è concluso sabato scorso con la presentazione del libro polisensoriale il progetto di antimafia sociale vincitore dell’Avviso pubblico “Bellezza e legalità per una Puglia libera dalle mafie”.
L’incontro, svolto nella serata di sabato scorso, si è tenuto nella straordinaria cornice di palazzo Rovito ad Ugento, ad intervenire all’incontro sono stati: il consigliere regionale e presidente della Commissione VI (Politiche comunitarie – Lavoro – Formazione professionale) della Regione Puglia, Donato Metallo; la presidente del Consiglio comunale di Racale, Anna Toma; il vicesindaco di Ugento, Massimo Lecci.
A raccontare l’esperienza costruita nei diciotto mesi di progetto, oltre ai partner istituzionali, sono stati Liliana Putino, che ha curato la direzione didattica ed artistica, e il presidente dell’Associazione RacaleCam, Robert D’Alessandro.
Il presidente D’Alessandro ha richiamato l’azione che la misura del POR PUGLIA 2014-2020 Asse IX promuove: “Interventi per il rafforzamento delle imprese sociali” e nella fattispecie il progetto si focalizzava su “attività di animazione sociale e partecipazione collettiva di ricostruzione dell’identità dei luoghi e delle comunità, connessi al recupero funzionale e al riuso dei vecchi immobili, compresi i beni confiscati alle mafie”.
La direttrice artistica, Liliana Putino, ha voluto sottolineare come la struttura progettuale pensata si componesse di varie linee direttrici che si intersecavano nella costruzione di laboratori artistici capaci di valorizzare l’estetica come stile cognitivo, attraverso linguaggi artistici capaci di valorizzare esperienze morali, per rafforzare la dimensione creativo-espressiva, ai fini dello sviluppo integrale della persona.
Durante la serata, tra gli speech dei relatori, si sono intrecciate le letture elaborate dai ragazzi durante i percorsi di legalità: Roberta, Marianna e Francesca hanno interpretato i messaggi di Don Tonino Bello, Peppino Impastato e Severn Suzuki sulla pace, sulla legalità, e sulla lotta contro il cambiamento climatico.
Il vicesindaco di Ugento, invece, ha rimarcato quanto il fenomeno mafioso non sia lontano da noi: i beni confiscati alle mafie sono espressione di un problema presente sul territorio, però, possono diventare elemento di riscatto e di crescita per un’intera comunità.
E’ così che ha poi rimarcato l’importanza di esperienze come quella de La bellezza in 100 passi: promuove la legalità, intesa come educazione alla corresponsabilità sociale, per sviluppare la coscienza etica personale e comunitaria, favorendo la rete dell’associazionismo per una legalità del Noi e per difendere i valori della Costituzione.
Le conclusioni sono giunte dal Presidente della Commissione Cultura della Regione Puglia, il consigliere Donato Metallo. “Grazie perchè abbiamo bisogno sul territorio di educatori, di animatori delle comunità – continua Metallo – nel libro mi è rimasta impressa tantissimo la frase, del capo del pool antimafia, di Antonino Caponnetto, dove dice: «la mafia teme la scuola più della giustizia». Questo ti fa capire l’importanza di quello che avete fatto con i ragazzi in questi diciotto mesi di lavoro: di non fermarsi durante il covid, invece, dire «ci sono opportunità anche in questo periodo», un modo di rinascere in un momento così difficile”.
Al termine della serata è stato consegnato a tutti i presenti il libro polisensoriale che prende il titolo dal progetto. L’evento, infatti, è stato immaginato come un simbolico passaggio del testimone dell’impegno alle comunità locali. Nel libro sono raccolti, grazie agli elaborati prodotti dai ragazzi, i passi più importanti dei laboratori di legalità svolti.