Da Racale tre rinforzi per la Sezione AIA Casarano. Gli innesti, arrivati quasi a conclusione della parentesi invernale di calciomercato, hanno firmato lo scorso 29 gennaio 2022. Scherzi a parte, Pietro Ferrarese, Federico Troisi e Mario Nenni non hanno firmato nessun contratto, ma hanno saputo rispondere alle venti domande del test (diciotto quesiti tecnici e due associativi) superando brillantemente l’esame per diventare nuovi arbitri di calcio.
“Binario2 – Il Giornale” ha incontrato i neo fischietti per chiedere il motivo per cui hanno deciso di iscriversi al corso arbitri e quali sono le loro aspettative. «La decisione di conseguire il corso e l’esame per arbitro da calcio – ha risposto Pietro – mi passava per la mente già qualche anno fa. Mi ha spinto il fatto che, di questi tempi, non si dà molta importanza alla figura dell’arbitro nel calcio, anzi, molte volte viene sottovalutata e denigrata. Il mio sogno per questa nuova esperienza è quello di riuscire ad arbitrare sempre categorie calcistiche superiori rispetto a quelle dove si inizia e perché no, diciamolo, la Serie A».
Contrariamente a quanto dichiarato da Pietro, c’è chi preferisce essere guardingo: Federico. «In realtà all’inizio non sapevo di dover fare l’esame, ho appreso del corso grazie alla mia scuola che l’ha proposto. Frequentando le prime lezioni ho iniziato ad appassionarmi a questo nuovo mondo, visto dalla parte opposta rispetto a come ho visto sempre il calcio. Ho passato l’esame e non vedo l’ora di iniziare. Riguardo alle aspettative – ha continuato il giovane – rimango cauto poiché devo prima prendere dimestichezza con le partite, allenamenti e così via. Di sicuro il mio più grande desiderio è quello di arrivare a livelli alti, ma per il momento deve essere un divertimento».
«Ho preso questa decisione – ha commentato invece Mario – perché penso possa coronare la mia grande passione, il calcio. Voglio dare il meglio in campo per essere sempre equo e rappresentare un esempio di giustizia». La tradizione arbitrale racalina – se così possiamo definirla – continua a produrre direttori di gara suscitando curiosità e interesse nella disciplina.
Alle aspettative di Pietro, Federico e Mario non serve aggiungere altro. Si scende in campo per arbitrare, certo, ma si scende in campo anche per rinnovare, di domenica in domenica, i valori e i princìpi dello sport e che alcune volte, oggi, vengono meno. Vi auguriamo di essere arbitri (e non di limitarvi a “fare” gli arbitri), vi auguriamo personalità, capacità gestionale e comunicativa. Di avere l’ansia pre-gara, assumervi responsabilità e riconoscere gli errori. Vi auguriamo di vincere e, ricordate, vince chi è convinto di potercela fare! Siate arbitri sui rettangoli verdi e siate arbitri nella vita: arbitro è sinonimo di correttezza e lealtà. E chissà…un giorno, magari, vi osserveremo in tv con la telecronaca del nostro direttore, Raffaele Pappadà.