In una piccola scuola di Lecce, presso l’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” sta facendo parlare di sé grazie alle iniziative straordinarie dei suoi studenti.

Il prof. Manni attribuisce il fenomeno alla dimensione contenuta della scuola, dove l’interazione quotidiana tra studenti e docenti crea un ambiente stimolante. “Studiamo ogni studente, diamo credito alle loro idee e permettiamo loro di sperimentare e sbagliare” afferma Manni. Questo approccio centrato sugli studenti mira a scoprire e coltivare il potenziale individuale, spingendo gli studenti a intraprendere progetti creativi e imprenditoriali già durante le superiori.

La scuola superiore di Lecce, specializzata in indirizzi economici e informatici, è in grado di far coltivare diverse passioni, grazie alla sua natura trasversale. La parola “startup” è centrale nell’esperienza educativa, con gli studenti incoraggiati sin dai 14 anni a creare micro e piccole imprese. Questa metodologia, secondo il prof. Manni, non solo promuove la mentalità imprenditoriale ma fornisce agli studenti competenze trasversali essenziali.

La prospettiva della scuola sulle scelte scolastiche si basa sulla convinzione che i licei sono ideali per chi è sicuro di intraprendere un percorso universitario. I tecnici e i professionali, invece, offrono una base solida sia per chi continua gli studi accademici che per chi vuole entrare nel mondo del lavoro con competenze pratiche.

Il prof. Manni applaude la riforma “4+2” proposta dal ministro Valditara, sottolineando che il “Galilei – Costa” già applica con successo un percorso quadriennale simile. La rimodulazione dei programmi e l’approccio innovativo alle nuove tecnologie hanno reso il modello scolastico un esempio di adattamento alle esigenze attuali.

In un periodo di scelte scolastiche, Manni consiglia agli studenti desiderosi di optare per un’esperienza educativa alternativa, dove sperimentare, mettersi in gioco e diventare protagonisti della propria vita. “Dico spesso che il 99% delle persone sono “utenti” o “spettatori” (se non peggio, “clienti”) di ciò che succede loro intorno mentre l’1% è protagonista, motore e fautore di cambiamento. Il 99% dei ragazzi gioca ai videogame, l’1% li progetta e li realizza, il 99% dei ragazzi seguono gli influencer o i blogger, l’1% crea contenuti interessanti e lo diventa, il 99% dei ragazzi acquistano abbigliamento perché consigliato da qualcuno, l’1% progetta il proprio brand e tenta di imporsi sul mercato” – conclude il Prof. Daniele Manni.