“Un fuori rotta gastronomico che non ti aspetti di scovare in uno sperduto paesino del Salento. A Racale, paese dei “folli”, Giorgio Trovato, calabrese d’origine e senese d’adozione, con Stefania Erroi, salentina doc, hanno fatto di un’antica dimora del ‘500, appartenuta a Porzia dei Tolomei, il loro luogo del cuore, trasformandola in un elegante ritrovo di ricerca e alta cucina.”
Comincia così la scheda del ristorante Giardino dei Tolomei situato nel centro storico di Racale a pochi passi dal castello Baronale. Un angolo di paradiso dove la gastronomia , inserita in un contesto storico importantissimo, né fanno da padrona. Dei menù degustazione per farti coccolare e guidare, per trascorrere una piacevole serata all’interno del giardino o nelle maestose sale con la pietra a vista. L’esperienza decennale dello chef propone un menù moderno scandito dai ritmi della stagione che ti avvolge elegantemente.
“Per chi fa questo lavoro, più che una semplice gratifica è la benzina di cui hai bisogno quotidianamente. – dice lo chef Trovato – Un riconoscimento è sempre qualcosa d’importante fermo restando che poi il riconoscimento te lo danno la qualità del lavoro dei rapporti umani che riesci a creare della stima dei colleghi. Noi ci siamo innamorati del giardino ed abbiamo fatto una scelta da “folli” visto che Racale è conosciuta come la città della follia e mi trovo benissimo in quel contesto.”
La riapertura è prevista per sabato 8 aprile, un nuovo stimolo per l’imprenditore Giorgio Trovato che ha deciso di portare Racale all’interno del circuito enogastronomico del fine dining.
“Quando sono arrivato al giardino ero in procinto di lasciare definitivamente l’Italia per trasferirmi in Spagna – continua lo chef – essere fuori dalle rotte è stata una scelta perché a Racale ci devi proprio voler andare, la presenza sulle guide ti da una visibilità che ti aiuta tanto, sia dal punto di vista delle risorse umane e dell’identità culinaria che noi abbiamo già raggiunto. Casa tua è il posto dove stai bene e ti accoglie, quindi mi pongo con il massimo rispetto nei posti che mi ospitano e cerco di farlo sempre in modo sinergico se si capisce tutto questo può avere un risvolto positivo per tutta la comunità e per le realtà che ci sono. Esiste nel mondo e in Italia in modo particolare tutto quello che è il turismo enogastronomico che acquisisce un importanza sempre maggiore peccato che questa cosa qua non sia compresa di chi deve essere compresa e lascia il tempo che trova.”