Il Consiglio comunale di Racale lo scorso 24 luglio ha deliberato, all’unanimità, l’adesione al progetto “Città del Dono”. Ci sono voluti due mesi e la proposta protocollata il 15 maggio scorso dall’Associazione FIDAS Dontatori Volontari di Sangue, nella persona del presidente cittadino Tony Mastroleo, le ALI ONLUS, presieduta da Alessandro Palma e AIL Lecce ODV, a firma di Mario Tarricone, ha trovato discussione nell’assise comunale con la conseguente approvazione dell’adesione al progetto nazionale, promossa da Giovanni Spitale. L’iniziativa esprime il suo valore sociale sia in senso pratico, con l’incremento del pool dei donatori, che in senso culturale: la diffusione dell’etica del dono e della pratica del dono come segno di cittadinanza responsabile, attenzione e cura dell’altro.
La delibera di Consiglio ha impegnato l’ente, inoltre, a “istituire e coordinare un tavolo territoriale delle associazioni preposte; realizzare una campagna comunicativa mirata; promuovere e divulgare la pratica delle donazioni anatomiche quale atto di solidarietà ed umanità verso il prossimo anche per il tramite degli uffici comunali”. Il ruolo del Comune per la donazione di organi e tessuti diventa infatti centrale in quanto durante il rinnovo della carta di identità, presso l’ufficio anagrafe, il cittadino potrà esprimere la propria volontà alla donazione. Il Comune di Racale registra attualmente il 62% dei consensi e il 38% di opposizioni di volontà alla donazione degli organi.
A presentare il progetto “Città del dono” nella seduta estiva del Consiglio è stato Mauro Francesco Palamà, che per raccontare il suo impegno in prima linea per questa battaglia ha dichiarato: “In qualità di volontario del dono, mi faccio portavoce dell’opera di Giovanni Spitale e del suo gruppo di lavoro, perché sono convinto che non si debba aspettare la malattia per scoprire la necessità di convincere le persone dell’importanza di scegliere di regalare agli altri qualcosa di sé”.
Della cultura del dono iniziò a discutere la Consulta Giovanile già nel novembre 2018, quando approvò e indirizzò al Consiglio Comunale una mozione sull’iniziativa ministeriale di “Una scelta in comune”, che si occupava proprio di promuovere la registrazione di volontà nella sede civica durante il rinnovo del documento di riconoscimento. La mozione, che non ha mai trovato discussione né in Consiglio, né nella Giunta comunale, prevedeva anch’essa l’istituzione di un coordinamento, tramite la sottoscrizione di protocollo d’intesa che raccordava, oltre al presidio sanitario locale e alle associazioni che promuovono la donazione del sangue, degli organi e dei tessuti, del midollo osseo, anche gli istituti scolastici del comune, sia il comprensivo che l.I.S. “Bottazzi”.