Tornano a popolarsi gli spazi di via Roma, a Racale, dove la storica associazione Cantiere Aperto ha riaperto al pubblico la sua sede. Questi due anni di pandemia avevano portato gli associati ed il direttivo a stare lontano dalla “casa” diventata ormai luogo di aggregazione e condivisione di idee, progetti ed iniziative. Nonostante le luci presso la sede del Cantiere fossero spente, i ragazzi hanno operato attivamente sul territorio provinciale per fronteggiare l’emergenza da Covid-19.
Buoni spesa per le famiglie colpite dal virus, acquisti di mascherine, guanti in lattice e disinfettanti per le mani donati alla Protezione civile di Racale e poi distribuiti sul territorio, senza dimenticare l’acquisto di un ventilatore polmonare destinato al DEA del “Vito Fazzi” di Lecce tramite le donazioni di privati e aziende.
Oltre ad accendersi le luci dell’edificio che ospita l’associazione, si sono accese anche quelle della solidarietà, che in città continuano a brillare. La raccolta solidale pro-Ucraina da Agorafollia si sposta proprio in via Roma: tutti i pomeriggi, a partire dalle ore 16 (e la domenica dalle 10 alle 13), è attiva la raccolta beni per l’Ucraina. Nei giorni scorsi è partito il primo mezzo direzione Rzeszow (in Polonia, a metà strada tra Cracovia e Leopoli, in Ucraina) per aiutare il popolo ucraino.
Sempre durante i pomeriggi sarà possibile rivivere gli spazi associativi tornando a bere una birra in compagnia e progettare le attività che nei prossimi mesi accompagneranno i soci del Cantiere Aperto.
A commentare la riapertura della sede del Cantiere anche Donato Metallo: “Per me una storia speciale, d’amore, di vita e di tante altre sciocchezze. Circa 15 anni fa un gruppo di amici, sotto la guida di Ilario Corsano, presero pittura e cartongesso e decisero che una vecchia palestra riqualificata sarebbe stata la loro Casa comune. Amicizie che sono rimaste, si sono irrobustite, maturate, nuovi uomini e donne hanno intrecciato vite, contaminato i loro cammini”.