Anche ques’anno Tiggiano si prepara a celebrare uno degli appuntamenti più attesi e particolari del Salento: la festa di Sant’Ippazio, patrono del paese e simbolo di fertilità e forza. Il 18 e 19 gennaio, il piccolo centro sarà teatro di un rito antico, il Capodanno Contadino, che affonda le sue radici nella cultura agricola e spirituale del territorio, intrecciando sacro e profano.
Un Santo unico in Italia e il simbolo della “Pestanaca”
Sant’Ippazio, venerato solo a Tiggiano, è una figura emblematica legata alla fertilità maschile, rappresentata dalla pestanaca, una particolare carota giallo-violacea che cresce esclusivamente in questa zona. Inserita nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) dal 2004, la pestanaca è diventata un vero simbolo identitario per la comunità, che la celebra durante la sagra dedicata. Ma non è solo una festa culinaria. La devozione popolare verso Sant’Ippazio è caratterizzata da riti antichi, come l’innalzamento dello stendardo, un drappo rosso legato a un’asta di sei metri, portato in processione per le vie del paese. Quest’anno, per la prima volta, è stata introdotta una prova pratica per i portatori dello stendardo, che si terrà il 12 gennaio.
Un programma ricco tra fede, musica e tradizione
Il calendario di eventi prende il via il 17 gennaio con l’accensione dei bracieri monumentali e il concerto della Banda di Aradeo. Il cuore dei festeggiamenti è previsto tra sabato 18 e domenica 19 gennaio. La giornata di sabato si apre con la celebrazione del Capodanno Contadino, in cui sarà possibile gustare piatti tipici come la paparotta, una zuppa contadina a base di rape, piselli e pane fritto. La serata prosegue con la musica degli Shocchezze e la Sagra della Pestanaca.
Domenica 19 gennaio, giorno dedicato al Santo, sarà una giornata densa di appuntamenti: dalla Fiera mercato alle celebrazioni eucaristiche, fino al momento clou della processione e del simbolico innalzamento dello stendardo. La festa si concluderà con il concerto di Antonio Castrignanò e Taranta Sound, accompagnato da Don Rico dei Sud Sound System e Puccia, seguito da uno spettacolo pirotecnico.
Un rito che unisce il Salento alla storia
Il culto di Sant’Ippazio, di origine bizantina, è giunto nel Salento grazie ai monaci basiliani e da secoli è un punto di riferimento spirituale e culturale per Tiggiano. Non a caso, la festa viene considerata un vero e proprio Capodanno Contadino, scandendo il ritmo delle stagioni agricole. Un proverbio popolare recita: “Te Santu Pati e fave chiantati”, a indicare che è tempo di seminare le fave. Le celebrazioni non sono solo un’occasione per rinsaldare la fede, ma anche per valorizzare il territorio e la sua biodiversità. Durante la sagra, le pestanache vengono esposte in composizioni artistiche nelle tradizionali ceste di vimini, diventando ambasciatrici di un’agricoltura sostenibile e di antichi saperi.
Un evento che guarda al futuro
Oltre ai riti e alle tradizioni, la Festa di Santu Pati rappresenta un momento di aggregazione e riscoperta per tutta la comunità. Negli ultimi anni, Tiggiano ha registrato un aumento della popolazione, un caso raro nel Meridione. Questo evento, che attrae visitatori da tutta la regione, è una celebrazione della resilienza e vitalità di un piccolo borgo, che non smette di credere nelle proprie radici. Le luci delle luminarie, i suoni delle bande, i sapori della terra e il calore della comunità: Santu Pati è tutto questo e molto di più. Un appuntamento che ogni gennaio trasforma Tiggiano nel cuore pulsante del Salento, ricordando a tutti che la forza delle tradizioni è un’energia che non si spegne mai.
Organizzata dal Comitato Festa Patronale della Parrocchia di Tiggiano con il Patrocinio del Comune di Tiggiano e della Provincia di Lecce in collaborazione con PugliArmonica, si svolge nel centro del paese, tra la Chiesa Madre Sant’Ippazio, Piazza Olivieri, Via Sant’Ippazio e Piazza Mario De Francesco.